Vi è mai capitato che uno o entrambi gli occhi “decidessero di andarsene per conto loro” indipendentemente dalla vostra volontà? Se vi è successo, è probabile che soffriate di nistagmo.
Ma di cosa stiamo parlando? Il nistagmo è un disturbo visivo che si verifica con dei movimenti rapidi, involontari e ripetitivi degli occhi, dovuti primariamente a un malfunzionamento delle aree cerebrali che controllano il moto oculare. I movimenti compiuti dal nistagmo vanno da un lato all’altro, ma potrebbe capitare che gli occhi oscillino anche in modo circolare o dall’alto verso il basso.
Le caratteristiche del nistagmo sono diverse, ma possono variare in base ai soggetti. Quella che però contraddistingue quasi tutti i casi, è una visione ridotta o limitata.
Le cause da ricercare per questo disturbo sono molteplici e, a seconda della causa, si distinguono diversi tipi di nistagmo:
- Nistagmo patologico, può essere congenito (presente fin dalla nascita, con disturbo lieve e non progressivo) o acquisito (si sviluppa nel corso degli anni in conseguenza a gravi condizioni di salute come, per esempio, traumi cranici e sclerosi multipla, oppure in seguito all’utilizzo di pesanti farmaci come sedativi o antiepilettici).
- Nistagmo fisiologico, presente nei soggetti sani e provocato dal riflesso vestibolo-oculare che stabilizza le immagini sulla retina durante un rapido movimento della testa. A sua volta, questo tipo di nistagmo si suddivide in optocinetico (relativo all’occhio e ad alcune sue patologie come la cataratta, lo strabismo, il glaucoma, l’albinismo e alcune condizioni della retina), vestibolare (relativo al labirinto, ossia all’orecchio interno che gestisce l’equilibrio e che consente di percepire il movimento/posizionamento spaziale) o dissociativo (relativo ai movimenti dei due occhi che però hanno ampiezze differenti).
Oltre agli scatti involontari degli occhi, che possono seguire diverse traiettorie a ritmi alternati, altri sintomi associati al nistagmo sono la sensibilità alla luce, perdita dell’equilibrio o vertigini, difficoltà a vedere nel buio, problemi visivi in generale, assunzione di posizioni anomale della testa (in quanto alcune persone vedono meglio/peggio in base a come posizionano il capo), oscillopsia (ossia percezione oscillante e instabile del campo visivo).
In caso di uno o più campanellini d’allarme, è bene farsi visitare al più presto da un oculista in modo da capire prima di tutto di che tipo di nistagmo si soffre e se, eventualmente, è da associare ad altre patologie. Oltre a una visita oculistica completa, si può riscontrare il nistagmo anche tramite un esame dell’orecchio (tra cui un test dell’udito), un esame neurologico, risonanza magnetica e temografia computerizzata dell’encefalo.
Esistono diverse cure per il nistagmo, così come svariati trattamenti che possono limitarne i disturbi. Scopriamo quali:
- Occhiali e lenti a contatto supportano la funzione visiva e dovrebbero essere indossati per correggere altri problemi visivi paralleli.
- Ausili per ipovedenti, come caratteri grandi, materiali ad alto contrato, buona illuminazione e dispositivi zoom.
- Interventi occasionali sui muscoli oculari per alterarne la posizione in modo da ridurre l’entità della patologia, sebbene non consistano in una soluzione permanente.
- Assunzione di alcuni farmaci, benché il loro uso è limitato a causa degli effetti collaterali che potrebbero insorgere.